La storia di Giuditta e Oloferne è un episodio biblico che appare nel libro di Giuditta dell'Antico Testamento. È una storia di coraggio e determinazione che si svolge durante il periodo in cui il popolo ebraico è oppresso dall'esercito assiro.
La protagonista, Giuditta, è una giovane vedova ebreo che vive nella città israelita di Betulia. Quando l'esercito assiro guidato da Oloferne inizia ad assediare la città, Giuditta decide di prendere la situazione nelle sue mani.
Con l'aiuto di Dio, Giuditta si presenta nel campo nemico, conquista la fiducia di Oloferne e poi lo uccide di nascosto nel sonno. In seguito, riesce a scappare dal campo assiro e porta la testa decapitata di Oloferne a Betulia.
L'eroica azione di Giuditta provoca confusione e paura tra l'esercito assiro, che si ritira e lascia Betulia in pace. La vicenda di Giuditta diventa un simbolo di liberazione e vittoria per il popolo ebreo.
Questa storia è vista come un esempio di come una donna coraggiosa possa sconfiggere un nemico potente e rappresenta anche la fiducia nel potere di Dio nel guidare e proteggere il suo popolo. La figura di Giuditta è spesso ritratta nell'arte e nella letteratura come un simbolo di forza e giustizia.
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